Nel cor più non mi sento
Nel cor più non mi sento
Raccolta di Variazioni
sul tema originale di Paisiello
per Soprano / Mezzosoprano e Pianoforte
Autori: Giovanni Paisiello, Francesco Morlacchi,
Angelica Catalani, Maria Malibran
Poesia Giuseppe Palomba
Jean-François Lesueur definiva La molinara, titolo che a furor di popolo aveva soppiantato l'originale L'amor contrastato, rappresentato per la prima volta nell'Autunno 1788 al Teatro dei Fiorentini di Napoli, il "capo d'opera tra i tanti capi d'opera di Paisiello". Ancor oggi la partitura primeggia nel repertorio del compositore tarantino per la felicità inventiva e per il mordente partenopeo, più brillante e scettico del solito, destinato a caratterizzare il nulla di fatto delle vicende di Rachelina.
Paisiello colse nel segno e il suo temino, Nel cor più non mi sento, apparentemente ingenuo e da cantarsi "sotto voce assai", fu destinato a diventare celeberrimo: Ludwig van Beethoven, Niccolò Paganini, Alessandro Rolla, Giovanni Bottesini, Mauro Giuliani, sono solo alcuni tra compositori sedotti dall' invenzione di Paisiello e che crearono serie di variazioni basate sul celebre tema.
La presente raccolta contiene tre serie di Variazioni virtuose per la voce, con accompagnamento di pianoforte:
- Nel cor più non mi sento Tema e due Variazioni
Sol M
Andantino
Variazione I
Variazione II - Nel cor più non mi sento Tema e sei Variazioni
Sol M
Andante
Variazione I
Variazione II
Variazione III
Variazione IV
Variazione V
Variazione VI - Nel cor più non mi sento Tema e cinque Variazioni
Re M
Andante
Variazione I
Variazione II
Variazione III
Variazione IV
Variazione V - Livello difficoltà vocale: ❍❍/❍❍❍
- Estensione vocale
Tema e due Variazioni in Sol M: Fa♯3 - La4
Tema e sei Variazioni in Sol M: Re3 - Do5
Tema e cinque Variazioni in Re M: La2 - La4 - Livello difficoltà Pianoforte: ❍
Editore | © 2016 Consonarte |
---|---|
Numero Catalogo | C704 |
Formato | Cartaceo |
Lingua | Italiano / Inglese |
Pagine | 44 |
Dimensioni | 310mm x 230mm |
Peso | 200gr |
ISMN | 979-0-708148-03-6 |
Un hit per primedonne
Jean-François Lesueur definiva La molinara – titolo che a furor di popolo aveva soppiantato l’originale L’amor contrastato, rappresentato per la prima volta nell’autunno 1788 al Teatro dei Fiorentini di Napoli – il «capo d’opera tra i tanti capi d’opera di Paisiello». Ancor oggi la partitura primeggia nel repertorio del compositore tarantino per la felicità inventiva e per il mordente partenopeo, più brillante e scettico del solito, destinato a caratterizzare il nulla di fatto delle vicende di Rachelina. […]
L’opera senza finale piaceva non soltanto a Lesueur, ma anche a Haydn, che nel 1790 volle dirigerla ad Esterhaza; e piaceva pure a Beethoven, che sul tema dello straordinario quartetto «Quanto è bello l’amor contadino» nel 1795 costruiva una prima serie di nove variazioni per pianoforte, cui doveva far seguito, pochissimo tempo dopo, quella di sei sul tema del duetto «Nel cor più non mi sento». […]
Paisiello aveva colto nel segno e il suo temino, apparentemente ingenuo e da cantarsi sotto voce
assai, era destinato a diventare celebre, prolificando in una serie di ‘temi e variazioni’ davvero
sterminata.
Benché non sia questa la sede per un elenco completo degli autori di variazioni strumentali su «Nel
cor più non mi sento», non è facile resistere alla tentazione di citare almeno i violinisti
Niccolò Paganini, Alessandro Rolla, Camillo Sivori; il contrabbassista Giovanni Bottesini; i chitarristi
Mauro Giuliani e Ferdinando Sor, lasciando nell’ombra i tanti altri musicisti nemmeno
troppo sconosciuti, che approfittando dell’accattivante tema di Paisiello si fecero autori di composizioni
più o meno brillanti.
Analogamente, sarebbe difficile essere esaustivi nell’elencare i cantanti che a partire dai versi
di Giuseppe Palomba poterono fare sfoggio durante tutto l’Ottocento di personali e arditi ornamenti. Si pensi però
a Velluti (sulle cui Variazioni ha lasciato una testimonianza Meyerbeer), a Giuditta Grisi, Henriette
Sontag, Marietta Alboni, Barbara Marchisio. E soprattutto a tre gloriose primedonne, i cui
nomi sono stati affiancati a «Nel cor più non mi sento» in maniera particolarmente rilevante: Angelica
Catalani (1780-1849), che ne interpretò più versioni, facendone uno degli immancabili
pezzi forti dei suoi recital; Isabella Colbran (1784-1845), il cui nome compare sul manoscritto
delle sei Variazioni composte dal perugino Francesco Morlacchi (fonte, a loro volta, di numerose
copie e riedizioni); e Maria Malibran (1808-1836), autrice di una serie particolarmente acrobatica
di cinque Variazioni, che non solo furono riprese, dopo la sua prematura scomparsa, da famose
sue colleghe (oltre che dalla sorella Pauline Viardot), ma che ebbero sovente la sorte inaspettata
di venire riproposte all’interno della ‘scena della lezione’ del Barbiere di Siviglia di Rossini. […]
L’Editore in collaborazione con Sergio Ragni e Davide Verga
Estratti dal saggio di presentazione dell’edizione de Nel cor più non mi sento –
Raccolta di Variazioni sul tema originale di Paisiello
26 maggio 2016 © Consonarte